Cos’è il Counseling…per me
“L’insieme è maggiore
della somma delle sue parti.”
Il Counseling
Il Counseling è una professione che si occupa di aiutare le persone a conoscere loro stesse in una relazione d’aiuto in cui empatia e assenza di giudizio sono la base per costruire il cambiamento verso il benessere.
La relazione che si instaura tra te e il Counselor è uno scambio tra pari.
Il percorso che intraprendi in questa avventura è rivolto al miglioramento della tua qualità di vita facendoti scoprire le risorse che sono dentro di te e sostenendo i tuoi punti di forza. Il Counseling ti offre uno spazio e un tempo tutto tuo per l’ascolto, la ricerca di nuove prospettive e la riflessione su comportamenti che magari ora non ti sono più comodi.
La professione del Counseling ha una lunga tradizione negli Stati Uniti e nei paese anglosassoni e oramai anche in Europa.
In Italia è regolamentata dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013.
Una delle definizioni ufficiali di Counseling:
“Si effettua un intervento di counseling quando una persona, che riveste temporaneamente il ruolo di counselor, offre o concorda esplicitamente di offrire tempo, attenzione e rispetto a un’altra persona, o persone, temporaneamente nel ruolo di cliente. Compito del counseling è di dare al cliente l’opportunità di esplorare, scoprire e chiarire dei modi di vivere più fruttuosi e miranti a un più elevato stato di benessere.” “Il counselor può indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo a seguire quelle che sceglierà. (…) può aiutare il cliente a esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono rivelati problematici e trovare un punto piccolo ma cruciale da cui sia possibile originare qualche cambiamento. Qualunque approccio usi il counselor lo scopo fondamentale è l’autonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e porle in essere.” (British Association for Counselling, 1985)
Breve cenno storico:
Nella seconda metà del 1900 Carl Rogers, Psicoterapeuta americano, teorizza un nuovo modo di vivere il suo lavoro e poi la sua vita divenendo così il padre del Counseling nell’ambito della relazione d’aiuto. Apre alla psicologia umanistica dopo una pratica professionale clinica in cui attua un approccio sulla persona considerando il paziente come un proprio pari e non solo un corpo (soma) da curare. La relazione di aiuto è “una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato. L’altro può essere un individuo o un gruppo. In altre parole, una relazione di aiuto potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire in una o ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle risorse personali del soggetto ed una maggior possibilità di espressione”. La base del suo approccio è la sua famosa triade: congruenza, empatia ed accettazione incondizionata.
Congruenza o accettazione
Il concetto di autenticità riguarda la capacità di essere spontanei e trasparenti nelle relazioni. Mostrare ciò che realmente c’è, senza, ad esempio, nascondersi dietro il ruolo che in quel momento stiamo ricoprendo. Essere autentici vuol dire esprimere solo ciò che realmente corrisponde al proprio sentire, evitando frasi stereotipate e restando in contatto empatico con il nostro interlocutore.
Empatia
È la capacità di sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi del cliente. Questa capacità richiede una buona dose di attenzione e sensibilità nell’accogliere i vissuti dell’altro, anche quando questi possono divergere profondamente per esperienza, valori o idee dai nostri. La capacità di sentire il mondo dell’altro e accettarlo come unico e irripetibile.
Il Counseling è una magia
Bene, al di là delle dovute definizioni di questa Professione, per me il Counseling è una magia. Rogers negli anni del suo lavoro ha imparato che se egli davvero si ascoltava, cioè ascoltava ciò che provava, allora riusciva a dar ascolto a ciò che provavano i suoi pazienti. Nel momento in cui io sono alla pari di chi mi sta di fronte, e con questo intendo che so cosa io sto provando (congruenza), accetto l’altro e sento ciò che sente l’altra persona o gruppo (accettazione ed empatia). La relazione attuata è tale che tutti i membri sono riconosciuti come tali ovvero come persone.
La svalutazione dell’altro risponde, a mio modo di vedere, ad una relazione di sfoggio di potere. Ecco che il Counseling mi ha insegnato che ascoltandomi in ciò che provo e rispettandomi, porto rispetto e riconoscimento nei confronti chi mi sta di fronte. Riconoscendomi so anche difendermi da chi per una qualche sua intima ragione mi vuole svalutare e questo per me è stato il dono più grande del Counseling.